Esattamente come per i film o i file audio, il software per computer è una proprietà intellettuale di colui che l'ha creato.
L'uso del software senza l'esplicita autorizzazione del produttore o dell'editore è illegale, qualunque sia il modo in cui è stato fatto l'acquisto. Comunemente tale autorizzazione assume la forma di una licenza d’uso, concessa dall'editore, che accompagna le copie autorizzate del software.
Pertanto quando si "acquista" il software, in realtà, nella stragrande maggioranza dei casi, si acquista soltanto una licenza d'uso. In altre parole, l'acquirente non acquista la proprietà del software, ma acquista limitati diritti di utilizzo, riproduzione e distribuzione del programma secondo i termini specificati nella licenza.
Normalmente una copia su licenza di un programma può essere installata e utilizzata su un solo computer per volta, anche se di solito è permesso fare una copia di "backup" da tenere in archivio per casi d'emergenza, come ad esempio una situazione di "disaster recovery".
Se non si rispettano i termini specificati nella licenza, per esempio installando su diversi computer copie di un programma monoutente, si compie un atto di pirateria del software. L'editore può di conseguenza agire per vie legali contro le persone responsabili dell'illecito e contro le loro aziende.
La licenza non è l'unico modo in cui si può proteggere il software. Le leggi sui diritti d'autore (copyright) e, talvolta, quelle sui brevetti proteggono il software contro la copia, la distribuzione e la vendita non autorizzata.
La legge si applica anche all'ambiente Internet e vieta espressamente l'upload, il download e la trasmissione on line non autorizzata di copie del software.
Pertanto una persona che infrange queste leggi, e un'azienda che non interviene quando si accorge che ciò avviene, sono responsabili sia in sede civile che in sede penale. Le conseguenze vanno dalla perdita d'immagine sui mercati internazionali alla pubblicità negativa, ma possono implicare il rimborso di danni di elevata entità, il pagamento di forti multe e infine anche condanne penali che possono portare alla reclusione.
L'uso illegale di copie del software ha altre serie conseguenze. Gli editori di software offrono ai loro clienti legittimi, oltre alla copia del programma, un'ampia gamma di servizi, tra i quali i manuali dell'utente e altra documentazione, la notifica dei problemi, la formazione e i servizi di supporto, di riparazione e di upgrade.
L'acquisto di una copia legittima dà all'acquirente la garanzia di ricevere dal legittimo proprietario del programma un prodotto di qualità.
Naturalmente una copia illegale non offre nessuno di tali vantaggi. Non solo, potrebbe essere una versione del software ormai obsoleta, una copia di test con errori, una copia fatta male, che potrebbe danneggiare i dati o una copia infettata da un virus pericoloso.
Ciascuno di questi difetti potrebbe aggravarsi e richiedere un'attività di recovery, che avrebbe un costo incomparabilmente superiore a quanto si è "risparmiato" non acquistando il software legale.
Il software illegale penalizza il suo creatore del giusto compenso per l'innovazione realizzata e sottrae all'azienda acquirente una parte consistente del valore del software.
Senza contare il pericolo di danneggiamento dei dati, la perdita d'immagine dell'azienda sul mercato mondiale e i rischi giudiziari.
Dunque, l'uso di software ottenuto con la pirateria è un pessimo affare per tutti.