Da oggi l'iva passa dal 21 al 22% con conseguente aumento dei prezzi sui principali beni di consumo. I prodotti con aliquota 4% e 10% restano invariate ma si temono rincari a catena per l’aumento dei costi di trasporto su gomma, che interessa circa l'86% dei beni di consumo italiani. Indirettamente aumenteranno anche i prodotti alimentari.
L'IVA al 22% produrrà in generale un calo dei consumi delle famiglie pari al 3%, con incidenza maggiore per i redditi bassi, penalizzando anche artigiani e commercianti, che lavorano per il mercato domestico.
Per tutte le attività inizia una corsa contro il tempo per adeguarsi: gli esercenti al dettaglio devono cambiare i prezzi al pubblico; per la contabilità, tutte le fatture emesse da oggi devono basarsi sulla nuova aliquota.
Se è impossibile evitare l'aumento di oggi, resta incerto il futuro dell'IVA dal gennaio 2014. Il decreto che il governo aveva preparato per venerdì 27 settembre, prevedeva con la Legge di Stabilità un riordino complessivo, con modifiche alle tre aliquote. Non si esclude che questa parte possa essere recuperata nel 2014. Ma al momento è tutto legato ai destini di una crisi politica i cui esiti sono difficili da prevedere, e che, rischia di produrre conseguenze immediate anche su altre imposte.
Da oggi l'iva passa dal 21 al 22% con conseguente aumento dei prezzi sui principali beni di consumo. I prodotti con aliquota 4% e 10% restano invariate ma si temono rincari a catena per l’aumento dei costi di trasporto su gomma, che interessa circa l'86% dei beni di consumo italiani. Indirettamente aumenteranno anche i prodotti alimentari.
L'IVA al 22% produrrà in generale un calo dei consumi delle famiglie pari al 3%, con incidenza maggiore per i redditi bassi, penalizzando anche artigiani e commercianti, che lavorano per il mercato domestico.
Per tutte le attività inizia una corsa contro il tempo per adeguarsi: gli esercenti al dettaglio devono cambiare i prezzi al pubblico; per la contabilità, tutte le fatture emesse da oggi devono basarsi sulla nuova aliquota.
Se è impossibile evitare l'aumento di oggi, resta incerto il futuro dell'IVA dal gennaio 2014. Il decreto che il governo aveva preparato per venerdì 27 settembre, prevedeva con la Legge di Stabilità un riordino complessivo, con modifiche alle tre aliquote. Non si esclude che questa parte possa essere recuperata nel 2014. Ma al momento è tutto legato ai destini di una crisi politica i cui esiti sono difficili da prevedere, e che, rischia di produrre conseguenze immediate anche su altre imposte.