Come creare un blog aziendale che catturi i lettori

  1. Alessio Arrigoni
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Abbiamo un blog aziendale, ma non riusciamo a trovare nuovi clienti. O stiamo pensando di aprirne uno ma non sappiamo da che parte cominciare. Allora è il caso di proseguire questa lettura, perché in questo articolo vedremo quali sono i cardini di un blog aziendale.

Avere un blog aziendale è un’operazione necessaria ma non sufficiente per far decollare i nostri affari. Non dobbiamo pensare che l’avere creato un blog sia di per sé sufficiente per incrementare il nostro fatturato. È vero che è uno strumento indispensabile per chi vuole farsi conoscere sul web, ma richiede anche una certa attenzione e cura.

Il blog ha bisogno di idee

Per arricchire costantemente il blog aziendale di contenuti originali, è necessario che ci guardiamo un po’ intorno. Avremo sempre bisogno di trovare nuovi argomenti su cui scrivere, nuovi spunti di riflessione da far diventare i post pertinenti e utili per i nostri lettori.

Questo lo possiamo fare per esempio tenendoci informati sulle novità del nostro settore, così da essere sempre fra i primi a dare le notizie che sono davvero importanti.

Qualità dei contenuti

E qui non ci piove, perché, senza contenuti di qualità, un blog ha vita breve. Pertanto, dovremo sempre cercare di pubblicare contenuti web pertinenti e soprattutto utili per i nostri potenziali clienti.

Come fare per creare questo tipo di contenuti? Non c’è alcun segreto: bisogna conoscere le esigenze dei potenziali clienti e rispondere a esse con precisione. In poche parole occorre conoscere perfettamente quali sono i problemi dei potenziali clienti e offrire loro soluzioni concrete e replicabili a quei problemi.

La frequenza di pubblicazione

Rispettare il calendario editoriale, ossia pubblicare i post in maniera costante e periodica, è di fondamentale importanza se si desidera mantenere i vantaggi acquisiti dal blog aziendale. In effetti, il web è pieno di business blog partiti in quinta ma che poi sono stati abbandonati a sé stessi. Che percezione avranno i lettori, potenziali clienti? La stessa che si ha navigando la sezione delle news di un sito istituzionale che non viene più aggiornata, vedere che l’ultima notizia riportata è vecchia di un anno è un pessimo biglietto da visita!

Prendersi l’impegno di aprire un blog aziendale è ben poca cosa rispetto all’impegno che richiede la sua gestione. Se non siamo sicuri di portare avanti un progetto online di questo tipo, probabilmente è meglio non iniziare neppure.

Il blog richiede passione

Se non ci mettiamo passione, il nostro blog aziendale difficilmente riuscirà a catturare l’attenzione dei nostri utenti. Perché le persone si entusiasmano per chi mostra entusiasmo. Della serie l’entusiasmo è contagioso. È quindi necessario che nei nostri post dimostriamo quanto amiamo il nostro lavoro e condividiamo le nostre esperienze e la nostra conoscenza.

Come fare tutto ciò? Innanzitutto è necessario adottare un linguaggio semplice, chiaro e diretto. Poi, è bene coinvolgere il personale dell’azienda, dando voce direttamente a chi lavora nella società e contribuisce con il proprio impegno quotidiano a farla crescere e prosperare. Far creare i post del blog aziendale ai dipendenti dà anche un senso di trasparenza a chi legge quei post: l’organizzazione non è più vista come un qualcosa di impersonale, ma come un organismo fatto di tante facce, che si mostrano in carne e ossa.

Infine, la nostra passione può essere trasmessa nell’interazione con i lettori. Rispondere ai commenti e discutere con i potenziali clienti, senza perdere di vista i propri valori, è sempre una mossa vincente.

Invito all’azione: la call to action

Per ultimo è bene non dimenticare di includere un “invito all’azione”, ovvero la call to action, alla fine di ogni post. La call to action è ciò che spinge il visitatore che ha letto il contenuto di qualità a impegnarsi nei confronti della nostra azienda. Se non mettiamo una call to action alla fine di ogni articolo, lasciando così l’iniziativa alla discrezione del lettore, nella maggior parte dei casi non sarà invogliato a prendere contatto con noi.

Che tipo di richiamo all’azione potremmo inserire alla fine di ogni post? Dipende da ciò che vogliamo che faccia il nostro potenziale cliente. Ecco alcuni esempi di call to action:

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L’invito all’azione deve rispondere sempre a un obiettivo specifico. Mai lasciare il potenziale cliente nel vago. I consumatori, anche online, hanno bisogno di essere indirizzati, di essere guidati. Detto in modo ancor più chiaro: diciamogli con chiarezza che cosa devono fare.

L'autore

Mi sono laureato in informatica presso l'università degli studi di Milano. Da sempre mi occupo di informatica e programmazione.
Da qualche anno sono diventato un blogger e collaboro con alcune testate on-line.
Ho al mio attivo anche alcune pubblicazioni on-line.

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